mercoledì 14 dicembre 2011

Guccini Ligabue e Valerio Massimo Manfredi

Alcuni momenti filmati durante la presentazione del libro di Francesco Guccini "Non so che viso avesse" al Forum Monzani di Modena il 20 marzo 2010. Youtube

Valerio Massimo e Diana Manfredi, video Bagradas

 Valerio Massimo e Diana Manfredi, video presentazione di Bagradas

Youtube

Eventi

Sabato 17 dicembre 2011 con inizio alle ore 17.00 nella consueta e splendida cornice dell'Auditorium del Museo d'Arte Medioevale e Moderna di Arezzo in via San Lorentino, 8 Il Giardino delle IDEE ospita VALERIO MASSIMO e DIANA MANFREDI per la presentazione della nuova graphic novel "Bagradas" (Aliberti editore).

martedì 6 dicembre 2011

Eventi, simposio di archeologi al Liceo classico La Gela greca e le prospettive del terzo millennio secondo il Rotary club


 
Gela - Historia magistra vitae: su questo filone è stata presentata la visita dell’archeologo Valerio Massimo Manfredi, che su invito del Rotary Club ha partecipato al convegno dal tema “Gela tra Siracusa e Cartagine - prospettive storiche, archeologiche, antropologiche” che si è tenuto nell’auditorium del Liceo Eschilo di Gela.
L’evento è stato preceduto da una conferenza stampa che si è tenuta al Museo Archeologico durante la quale lo scrittore ha sottolineato il valore della storia per ogni città ma anche la consapevolezza dei cittadini sulla reali condizioni di vita e i metodi per superare i momenti difficili guardando al futuro con fiducia e non ai periodi bui che ogni città si deve lasciare alle spalle il tutto coronato da un assetto urbanistico adeguato di cui ogni città deve dotarsi. In una città dove convivono archeologia e industria è necessario un punto di incontro per lo sviluppo “nel passato si salutava con soddisfazione l’installazione di complessi industriali - ha detto Valerio Massimo Manfredi.
Oggi si guarda con interesse all’ambiente e ci si preoccupa di limitare i danni valorizzando le potenzialità di un territorio. E Gela ha molto da offrire. Mi affascina tutto di Gela. Una bella città piena di mare e di bel tempo. Penso che Gela sia piena di risorse artistiche, culturali e archeologiche. A differenza dalla sua nascita, Gela è cambiata, perché mezzo secolo fa qualcuno ha deciso di puntare all'industria. Però c'è un patrimonio enorme che si deve salvaguardare. C'è una sensibilità ambientale, infatti, chi amministra sta cercando di inculcare la sensibilizzazione e il rispetto di questo bel paese”.
“Il Rotary Club continua il suo impegno – ha detto il Presidente Franco Giudice - per valorizzare il territorio. Noi crediamo che Gela abbia dei grandi valori a livello turistico e archeologico. Proporremo all'amministrazione di realizzare una mappatura per sviluppare quello che abbiamo e possiamo scoprire a livello archeologico”. “La nostra storia è importante – ha detto il sindaco Angelo Fasulo - stiamo organizzando nel migliore dei modi i festeggiamenti dei 2700 anni della fondazione della città. Ringrazio il Rotary perché periodicamente organizza queste manifestazioni culturali, invitando grandi personalità come Manfredi”. Il gruppo poi si è spostato al Liceo Eschilo.
Dopo i saluti del direttore del parco archeologico Salvatore Gueli i relatori della giornata sono stati Sebastiano Tusa soprintendente dei beni culturali e ambientali di Trapani che ha intrattenuto il folto pubblico sul tema :"Gela tra mare e terra dalla preistoria all'emporio", Valeria Patrizia Li Vigni direttrice museo interdisciplinare Agostino Pepoli su “La tradizione marinara nella costa gelese: tecniche, funzioni e simboli" e Valerio Massimo Manfredi "Dionisio i e l'assedio cartaginese a Gela del 405 a.c.” Con dovizia di particolari l’archeologo ha coinvolto la platea facendo rivivere i momenti più salienti della battaglia di Gela.
Tutto nacque dal fatto che Cartegine era stata estromessa dagli eventi siciliani per quasi 70 anni in seguito alla battaglia di Imera avvenuta nel 480 c.C. , periodo in cui la cultura greca aveva iniziato la sua penetrazione nelle città elimiche, sicane e sicule. Questo equilibrio collassò nel 411 a.C. quando la città elimica di Segesta fu sconfitta dalla città greco-dorica di Selinunte. Segesta chiese aiuto a Cartagine ed il senato cartaginese acconsentì ad intervenire in appoggio a Segesta.
Annibale Magone di Cartagine organizzò un esercito che prese d'assalto Selinunte nel 409 a.C. e successivamente distrusse la città di Imera. Suracusa e Akragas(oggi Agrigento), le più importanti città greche in Sicilia, non si opposero subito a Cartagine e l'esercito cartaginese poté ritrarsi con il bottino di guerra]. Per 3 anni fu tregua nei territori siciliani, tuttavia non erano stati firmati accordi fra greci e cartaginesi per porre fine alle ostilità. La battaglia di Gela ebbe luogo in Sicilia nell'estate del 405 c.C. L'esercito cartaginese, sotto il comando di Imilicone (membro della famiglia dei Magone e consanguineo di Annibale Magone), che nel corso dell'inverno e della primavera era acquartierato ad Agrigento, catturata da poco, marciò verso Gela. Il governo siracusano aveva deposto Dafneo, il comandante greco sconfitto ad Agrigento, con Dionigi , un ufficiale che era stato allievo di Ermocrate. Dionigi intrigò, con successo, per ottenere poteri dittatoriali.
Quando i cartaginesi avanzarono su Gela e misero la città sotto assedio, Dionigi marciò da Siracusa per confrontarsi con la minaccia. Pianificò di utilizzare uno schema di attacco complesso, su tre colonne d'assalto, contro i cartaginesi, tale piano fallì per la mancanza di una coordinazione sufficiente. Dionigi decise di evacuare la popolazione di Gela, poiché la sconfitta senza nessun risultato avrebbe provocato malcontento in Siracusa ed egli non voleva perdere il potere. Imilcone saccheggiò la città abbandonata dopo che i greci erano fuggiti a Camarina.Il convegno è stato promosso dal Rotary club di Gela, presieduto da Franco Giudice in collaborazione con il parco archeologico ambientale di Gela ed il comune di Gela e l’associazione Triskelion
<<FONTE ilgiornaledigela>>

martedì 29 novembre 2011

Interviste, Valerio Massimo Manfredi a Pescara


Manfredi a Pescara: il mio Omero

Lo scrittore-archeologo (foto) apre il ciclo di "Conversazioni adriatiche": "Il titolo dell'incontro deriva dal mio romanzo 'Le paludi di Hesperia', che racconta la storia di Diomede"
Manfredi a Pescara: il mio Omero
Archeologo, scrittore, conduttore televisivo. Sarà Valerio Massimo Manfredi il grande protagonista che inaugurerà, domani alle ore 17, nella sede della Fondazione PescarAbruzzo di corso Umberto a Pescara, il ciclo di conferenze dell'Istituto di studi Adriatici. Un nome, quello di Manfredi, particolarmente atteso dal pubblico pescarese. I suoi numerosi romanzi dedicati alle gesta degli antichi eroi della civiltà greco-romana sono stati tradotti in tutto il mondo, ha ricevuto importanti riconoscimenti come il Premio Hemingway per la narrativa 2004 e il Premio Bancarella 2008. Eletto "Man of the Year" nel 1999 dall'American Biographical Institute, Valerio Massimo Manfredi può vantare anche la nomina a Commendatore della Repubblica motu proprio del Presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2003. Autore di soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione, conduttore dei programmi trasmessi da La7 "Stargate - linea di confine" e "Impero", è tra i protagonisti della trasmissione Rai di divulgazione scientifica "E se domani". La sua trilogia "Alèxandros" è stata acquistata da Universal Pictures per una produzione cinematografica e Dino De Laurentiis ha portato sul grande schermo il suo romanzo "L'Ultima Legione".

Manfredi si racconta al Centro in occasione dell'incontro di domani, primo appuntamento degli otto promossi dall'Isad e dalla Fondazione Giammarco. Un ciclo di conferenze che partirà domani e che andrà avanti fino al prossimo mese di maggio. Otto incontri affidati a noti studiosi che affronteranno in chiave multidisciplinare momenti e temi delle culture adriatiche. Il programma dell'iniziativa è molto variegato. Si va dall'Adriatico nella letteratura all'incontro sulla città di Durazzo, passando per "La laguna di Venezia", "Gli approdi del medio Adriatico dalla protostoria all'Alto Medioevo". Spazio anche alla conferenza sui venti, "Anemos" e all'Adriatico di Filippo II. Manfredi domani interverrà sul tema "Riscritture del mito" dialogando con lo storico Lorenzo Braccesi, altro protagonista degli incontri. Il 28 aprile Braccesi sarà di scena alla Feltrinelli per discutere de "I Greci e l'immaginario Adriatico", penultimo degli appuntamenti in programma.

Lei è l'attesissimo ospite che domani pomeriggio darà il via alla serie di Conversazioni adriatiche. Può offrire ai lettori del Centro qualche anticipazione?
«Il titolo dell'incontro deriva dal mio romanzo "Le paludi di Hesperia", che racconta la storia di Diomede. L'eroe omerico, di ritorno da Troia, lascia la sua città e la sua sposa, ormai nemiche, e giunge nella parte più settentrionale dell'Adriatico. Da lì riscende la penisola e la Puglia e arriva alle Isole Tremiti dove, secondo il mito, muore. Ci sono molte località nell'Adriatico dove c'è la presenza del culto di questo eroe. E' un'ipotesi romanzesca, perché i coloni che frequentarono l'Adriatico erano argivi, come Diomede. Non soltanto eroi dell'antichità».

Il suo ultimo romanzo, "Otel Bruni", è ispirato alla sua famiglia.
«Precisamente al ramo materno della mia famiglia. Maria Bruni era mia nonna ed è lei stessa un personaggio del romanzo. Quest'opera vuole raccontare il secolo breve, il Novecento, la guerra. Non quella dei grandi personaggi, né dei politici, dei generali, dei capi, ma quella vista da una famiglia umile, che ha avuto una vita molto travagliata».

C'è un genere che preferisce leggere?
«Non ne ho uno in particolare, leggo di tutto. Leggo libri di carattere tecnico per mantenere una competenza scientifica. Leggo i classici, i contemporanei. Diciamo che mi oriento a naso sulle recensioni, su una visita in libreria, su una segnalazione di un amico».

Qual è stata una delle esperienze più emozionanti legate al suo lavoro di archeologo?
«La ricognizione e il rilievo del Trofeo dei Diecimila in Anatolia orientale insieme a Timothy Mitford. Un gigantesco cumulo di rocce di grandissima valenza storica e culturale. Siamo riusciti a identificare il punto di arrivo della marcia dei Diecimila, di cui mi sono occupato per ben 7 anni di ricerca».

Dopo la trilogia "Alèxandros" è tornato a parlare di Alessandro Magno con "La tomba di Alessandro".
«C'erano state diverse pubblicazioni anche abbastanza bislacche sull'argomento. Era arrivato il tempo di fare il punto della situazione e di avanzare qualche ipotesi più vicina alla verità. L'ho fatto con questo saggio storico».

C'è una storia che le piacerebbe ancora raccontare?
«Quando scrivo non seguo un programma particolare. Ho in mente tanti abbozzi, quello che prende forma prima degli altri diventa una storia. E' una cosa che avviene in maniera molto casuale».
<<FONTE: ilcentro>>

mercoledì 9 novembre 2011

Interviste, Bagradas

Bagradas: una graphic novel scritta a quattro mani da Valerio Massimo & Diana Manfredi

Creato il 04 novembre 2011 da Alessandraz
Il 3 novembre per la casa editrice Aliberti è uscita nelle librerie la graphic novel “Bagradas”, sceneggiata dal noto archeologo e romanziere Valerio Massimo Manfredi e la figlia Diana, laureata all’accademia di belle arti di Bologna. Un connubio quanto mai inedito il loro ma decisamente proficuo. Valerio Massimo Manfredi riprende la vicenda da lui narrata nel racconto breve “Bagradas” contenuta nell’antologia “Brivido nero” edito dalla Aliberti editore nel 2005 e la rielabora assieme alla figlia creando una graphic novel di forte impatto visivo.


La trama della graphic novel rielabora le vicissitudini di una legione romana di stanza presso il fiume Bagradas. La vicenda si sviluppa durante la prima guerra punica: l’esercito è in fermento perché di lì a poco attaccheranno la città di Cartagine. Strani accadimenti e soprannaturali sparizioni tra i soldati portano lo scompiglio tra le truppe alimentandone la paura. Voci e leggende si rincorrono nell’accampamento fino a quando il comandante Attilio Regolo decide di chiamare un cacciatore di tracce per scoprire la verità. Quale verità si cela dietro quelle sparizioni? Cosa si nasconde nelle limacciose acque del fiume Bagradas? La storia già ricca di suspense e tensione si avvale delle potenti ed evocative tavole illustrate dalla giovane e talentuosa Diana Manfredi che riesce a carpire con maestria i tratti misteriosi e sovrannaturali che la storia porta con sé.

Bagradas: una graphic novel scritta a quattro mani da Valerio Massimo & Diana ManfrediTrama:
Valerio Massimo Manfredi racconta, ancora una volta, una storia intensa ambientata nell’antica Roma; Diana Manfredi, la figlia, ne coglie il lato più immaginifico e affascinante e lo interpreta in splendide tavole a colori. Il racconto Bagradas è ispirato a un celebre passo dello scrittore romano Valerio Massimo sui prodigi e sui fenomeni paranormali. Narra di strani e misteriosi accadimenti verificatisi al tempo della dominazione romana a un corpo di soldati romani inviati contro i Cartaginesi. L’esercito del console romano Attilio Regolo, sbarcato in Africa durante la prima guerra punica, si accampa lungo il fiume Bagradas. Misteriosamente alcuni dei soldati spariscono senza lasciare tracce, nemmeno i corpi vengono ritrovati. Non si trovano indizi, tracce di sangue, impronte: nulla! Questi accadimenti gettano nello sgomento l’intera truppa e sulle bocche dei soldati iniziano a circolare strane storie che parlano di mostri diabolici. Viene chiamato un esperto ichneuta, il cacciatore di tracce, per cercare di scoprire la verità e riportare la tranquillità perduta nell’accampamento. Scoprirà una realtà spaventosa contro cui un intero esercito si trova inerme… il mostro del fiume Bagradas!

Bagradas: una graphic novel scritta a quattro mani da Valerio Massimo & Diana ManfrediGLI AUTORI:
Valerio Massimo Manfredi: si è laureato in lettere classiche all'Università di Bologna ed ha una specializzazione in Topografia del Mondo Antico all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha insegnato nella stessa università, all'Università di Venezia, alla Loyola University Chicago, all'École pratique des hautes études della Sorbona di Parigi e alla Bocconi di Milano. Attualmente insegna, presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna, sede di Ravenna. Ha pubblicato molti articoli e saggi e ha scritto note opere di narrativa - soprattutto romanzi storici - tradotte in tutto il mondo (circa 10 milioni di copie vendute a livello internazionale). È autore di soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione, collabora come antichista a Il Messaggero e Panorama, come giornalista per Archeo, Focus ed altre riviste del settore. È sposato con Christine Fedderson, traduttrice inglese, e ha due figli. Diana Manfredi (Piumazzo di castelfranco Emilia, Modena, 1984) si laurea nel 2008 in pittura presso l'Accademia delle Belle Arti di Bologna. Nel 2007 si trasferisce a Berlino dove frequenta l'UDK, seguendo corsi in Comunicazione visiva e Belle Arti. Attualmente vive e lavora tra Roma, Piumazzo e Berlino.Bagradas: una graphic novel scritta a quattro mani da Valerio Massimo & Diana Manfredi


<<FONTE blog>>