giovedì 15 marzo 2012

Curiosità su Odisseo

utti conosciamo i grandi poemi di Omero,esempi per gli autori di tutti i tempi. A scuola ,però, non studiamo gli eroi omerici minuziosamente, ma ne vengono sottolineati le grandi gesta e le azioni più memorabili. Valerio Massimo Manfredi ci da qualche informazione in più su di loro nel suo libro “Mare Greco “,in particolare di Odisseo,il personaggio più amato da Omero. Egli ha un epiteto a cui lo scrittore ricorre spesso , ptoliethros, distruttore di città poiché, grazie alla sua rinomata astuzia , fortuna procurata in parte dalla dea Atena,sua affettuosa protettrice,abilità e cautela, ha permesso a grandi comandanti di eserciti ,come Agamennone e Diomede, di conquistare vasti territori . La sua diplomazia viene meno in alcune occasioni,come per l’uccisione di Leuco da parte di un soldato troiano,in cui si scaglia con una violenza inaudita contro il figlio illegittimo di Priamo, Democoonte,facendo indietreggiare perfino “Ettore illustre”.Odisseo è riuscito anche ad entrare a Troia sotto le spoglie di un mendicante troiano ma viene riconosciuto solo da Elena che lo accudisce ,sentendo forte la nostalgia della patria. Odisseo è famoso per i cuori spezzati di dee e donne mortali,prima Calipso,poi Circe e dopo Nausicaa. Con Circe instaura un rapporto di amore-odio, poiché,pur essendo immune dai suoi farmaca , quando lei lo invita nel suo letto,lui risponderà:”con inganno m’adeschi a entrare nel talamo,a salire il tuo letto,per farmi poi,così nudo,vile e impotente?”. Quando sbarcherà da naufrago nell’Isola dei Feaci,incontrerà la figlia di Alcinoo, nudo e sporco di salsedine,di fango e foglie secche,coi capelli irti e la barba ispida si presenta coprendosi con una frasca per vergogna di una vergine e rifiuta di essere lavato e unto con oli dalle ancelle per rispetto delle ancelle. Nenache lui,però,resisterà al desiderio della cruda vendetta. Quando tornerà nell’amata Itaca dopo ben venti anni, studia il piano di attacco contro coloro che avevano assediato il suo regno e i traditori,come Melanzio che rende mutilo di naso e orecchie,di mani e di piedi,castrato e lasciato morire dissanguato dopo che i suoi genitali sono stati dati in pasto ai cani; non risparmierà neanche le ancelle che si erano concesse ai pretendenti ,le farà impiccare tutte insieme appese ad una sola fune tesa da un capo all’altro del cortile. Un uomo di tale fama lo immagineremmo alto e possente, e invece Menelao lo sovrastava di tutta la testa ma aveva spalle larghe e gambe muscolose, un fisico potremmo dire ,da marinaio. L’eroe,anche se non traspare dall’Odissea, è un mercante :infatti l’idea della mercatura è insita nel navigatore che cerca il guadagno anche se pericoloso. L’Ulisse omerico si comporta da mercante :inquadra l’orizzonte ,esplora e ricorre anche alla pirateria,per esempio nella grotta di Polifemo in cui ruba bovini e formaggi. Eppure rubare buoi è lecito per un eroe greco ,purché non lo faccia ad una divinità,come lo dimostra anche la leggenda della razzia di Eracle delle vacche di Gerione.Odisseo ,inoltre,nel suo viaggio di ritorno incontrerà Enea in Etruria,in cui transitavano o vivevano personaggi illustri greci giunti al loro seguito. Qui i due eroi faranno un patto di amicizia attraverso il quale la schiera di profughi di uno doveva unirsi all' altro creando un esercito. Lo stesso Ulisse fu coinvolto nella fondazione di Roma e per questo definito il “nanos”,il pelasgico che può equivalere a”pre-greco” o “pre-etrusco”.Come elemento pre-greco Ulisse accredita la diceria di un’origine ellenica di Roma,o quanto meno misto-greca.
Chiara Bennici 

<<FONTE: alboscuole>>

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia il tuo commento...