martedì 6 dicembre 2011

Eventi, simposio di archeologi al Liceo classico La Gela greca e le prospettive del terzo millennio secondo il Rotary club


 
Gela - Historia magistra vitae: su questo filone è stata presentata la visita dell’archeologo Valerio Massimo Manfredi, che su invito del Rotary Club ha partecipato al convegno dal tema “Gela tra Siracusa e Cartagine - prospettive storiche, archeologiche, antropologiche” che si è tenuto nell’auditorium del Liceo Eschilo di Gela.
L’evento è stato preceduto da una conferenza stampa che si è tenuta al Museo Archeologico durante la quale lo scrittore ha sottolineato il valore della storia per ogni città ma anche la consapevolezza dei cittadini sulla reali condizioni di vita e i metodi per superare i momenti difficili guardando al futuro con fiducia e non ai periodi bui che ogni città si deve lasciare alle spalle il tutto coronato da un assetto urbanistico adeguato di cui ogni città deve dotarsi. In una città dove convivono archeologia e industria è necessario un punto di incontro per lo sviluppo “nel passato si salutava con soddisfazione l’installazione di complessi industriali - ha detto Valerio Massimo Manfredi.
Oggi si guarda con interesse all’ambiente e ci si preoccupa di limitare i danni valorizzando le potenzialità di un territorio. E Gela ha molto da offrire. Mi affascina tutto di Gela. Una bella città piena di mare e di bel tempo. Penso che Gela sia piena di risorse artistiche, culturali e archeologiche. A differenza dalla sua nascita, Gela è cambiata, perché mezzo secolo fa qualcuno ha deciso di puntare all'industria. Però c'è un patrimonio enorme che si deve salvaguardare. C'è una sensibilità ambientale, infatti, chi amministra sta cercando di inculcare la sensibilizzazione e il rispetto di questo bel paese”.
“Il Rotary Club continua il suo impegno – ha detto il Presidente Franco Giudice - per valorizzare il territorio. Noi crediamo che Gela abbia dei grandi valori a livello turistico e archeologico. Proporremo all'amministrazione di realizzare una mappatura per sviluppare quello che abbiamo e possiamo scoprire a livello archeologico”. “La nostra storia è importante – ha detto il sindaco Angelo Fasulo - stiamo organizzando nel migliore dei modi i festeggiamenti dei 2700 anni della fondazione della città. Ringrazio il Rotary perché periodicamente organizza queste manifestazioni culturali, invitando grandi personalità come Manfredi”. Il gruppo poi si è spostato al Liceo Eschilo.
Dopo i saluti del direttore del parco archeologico Salvatore Gueli i relatori della giornata sono stati Sebastiano Tusa soprintendente dei beni culturali e ambientali di Trapani che ha intrattenuto il folto pubblico sul tema :"Gela tra mare e terra dalla preistoria all'emporio", Valeria Patrizia Li Vigni direttrice museo interdisciplinare Agostino Pepoli su “La tradizione marinara nella costa gelese: tecniche, funzioni e simboli" e Valerio Massimo Manfredi "Dionisio i e l'assedio cartaginese a Gela del 405 a.c.” Con dovizia di particolari l’archeologo ha coinvolto la platea facendo rivivere i momenti più salienti della battaglia di Gela.
Tutto nacque dal fatto che Cartegine era stata estromessa dagli eventi siciliani per quasi 70 anni in seguito alla battaglia di Imera avvenuta nel 480 c.C. , periodo in cui la cultura greca aveva iniziato la sua penetrazione nelle città elimiche, sicane e sicule. Questo equilibrio collassò nel 411 a.C. quando la città elimica di Segesta fu sconfitta dalla città greco-dorica di Selinunte. Segesta chiese aiuto a Cartagine ed il senato cartaginese acconsentì ad intervenire in appoggio a Segesta.
Annibale Magone di Cartagine organizzò un esercito che prese d'assalto Selinunte nel 409 a.C. e successivamente distrusse la città di Imera. Suracusa e Akragas(oggi Agrigento), le più importanti città greche in Sicilia, non si opposero subito a Cartagine e l'esercito cartaginese poté ritrarsi con il bottino di guerra]. Per 3 anni fu tregua nei territori siciliani, tuttavia non erano stati firmati accordi fra greci e cartaginesi per porre fine alle ostilità. La battaglia di Gela ebbe luogo in Sicilia nell'estate del 405 c.C. L'esercito cartaginese, sotto il comando di Imilicone (membro della famiglia dei Magone e consanguineo di Annibale Magone), che nel corso dell'inverno e della primavera era acquartierato ad Agrigento, catturata da poco, marciò verso Gela. Il governo siracusano aveva deposto Dafneo, il comandante greco sconfitto ad Agrigento, con Dionigi , un ufficiale che era stato allievo di Ermocrate. Dionigi intrigò, con successo, per ottenere poteri dittatoriali.
Quando i cartaginesi avanzarono su Gela e misero la città sotto assedio, Dionigi marciò da Siracusa per confrontarsi con la minaccia. Pianificò di utilizzare uno schema di attacco complesso, su tre colonne d'assalto, contro i cartaginesi, tale piano fallì per la mancanza di una coordinazione sufficiente. Dionigi decise di evacuare la popolazione di Gela, poiché la sconfitta senza nessun risultato avrebbe provocato malcontento in Siracusa ed egli non voleva perdere il potere. Imilcone saccheggiò la città abbandonata dopo che i greci erano fuggiti a Camarina.Il convegno è stato promosso dal Rotary club di Gela, presieduto da Franco Giudice in collaborazione con il parco archeologico ambientale di Gela ed il comune di Gela e l’associazione Triskelion
<<FONTE ilgiornaledigela>>